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Gli infusi e le tisane ci aiutano a prenderci un momento dedicato a noi stessi e nello stesso tempo sostengono il nostro organismo grazie alla varie proprietà benefiche delle piante che usiamo traendone il massimo beneficio. “Non c’è nessun problema che una buona tazza di tè non possa risolvere”. Questo detto inglese non è solo simpatico ma possiede in realtà anche un fondamento scientifico. In effetti bere una tazza di tè è sempre una buona idea, soprattutto quando ci si sente stanchi o infreddoliti. Ma il tè alla canapa aggiunge alle virtù di questa bevanda anche delle proprietà attive proprio grazie alla quantità di CBD, cioè di cannabidiolo. Ecco di cosa si tratta e perché fa bene bere tè alla canapa.

Come è fatto il tè alla canapa: quali sostanze contiene

Il tè alla canapa è una miscela di foglie e fiori di canapa che, nella varietà Bio, si attesta su una concentrazione di CBD (cannabidiolo) intorno all’1,6 – 1,7%. Il cannabidiolo è una molecola della cannabis non psicoattiva: questo significa che NON crea assuefazione, NON è uno stupefacente, ma possiede numerosi benefici per l’organismo. Il CBD non va quindi confuso con il THC, (scopri le differenze tra CBD e THC) la sostanza invece psicoattiva della cannabis che comporta effetti euforizzanti e tipici di una droga leggera. Oggi la comunità scientifica comincia ad accorgersi degli effetti positivi del CBD, il quale agisce beneficamente sul sistema immunitario e sul sistema nervoso centrale. Poiché dunque non produce effetti psicotropi, il CBD è totalmente legale. Nello specifico, la cannabis contenuta in questo tè viene raccolta a mano al principio dell’autunno, nel mese di settembre. Poi le foglie e le infiorescenze vengono messe ad essiccare fino ad ottenere il preparato per gli infusi. Il tè alla canapa può essere fatto anche da cime e semi in aggiunta a foglie e fiori, e può essere  di pianta giovane oppure più matura. Oltre al CBD, questa bevanda contiene altri cannabinoidi quali il CBDa, CGG, CBN, tutti NON psicoattivi.

I benefici del tè alla canapa: perché fa bene

La canapa, privata della sostanza THC, possiede delle vere e proprie caratteristiche curative e nutrizionali. Può essere quindi valida assumerla alla stregua di un integratore, anche sotto forma di infuso o tè. Uno dei motivi fondamentali per cui viene bevuto il tè alla canapa è che esso attiva il sistema immunitario, favorendo il naturale processo di armonizzazione del corpo. Il primo risultato che si ottiene, dunque, è quello di ridurre il dolore cronico, anche di tipo articolare. Protegge inoltre dalle malattie polmonari, essendo un broncodilatatore naturale, e allevia stress, ansia e depressione, date le sue proprietà calmanti sul sistema nervoso centrale. Tra gli altri benefici: attenua il senso di nausea, allevia i fastidi causati dall’intestino irritabile o da altre patologie dell’apparato digerente e, secondo alcune ricerche scientifiche, potrebbe aiutare a prevenire il Morbo di Alzheimer.

Come bere il tè alla canapa: esistono controindicazioni nel consumarlo?

Quando si vuole godere delle proprietà di un infuso alla canapa lo si prepara in maniera molto semplice, lasciando cioè la quantità pari ad un cucchiaio da tè in infusione in circa 300 ml di acqua per 3-5 minuti. Si può zuccherare a piacere (anche con miele) e poi berlo. Il tè alla canapa, anche se privo di sostanze psicotrope, deve però essere considerato come un prodotto che agisce sull’organismo quale un medicinale naturale. Proprio per questo motivo prima di consumarlo va sempre chiesto un parere al proprio medico, anche per valutare dosi, quantità e per quanto tempo esso debba essere assunto. Sebbene non siano stati riportati effetti collaterali alla sua assunzione, è bene non bere questo tè se si è in cura con dei medicinali, se si è in gravidanza o in periodo di allattamento. Si consiglia inoltre di bere questo tè alla sera, in quanto può causare rilassamento e sonnolenza durante le prime assunzioni.