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Infiorescenze, olio, estratti. Posologia e indicazioni.

Dalla canapa arrivano diversi prodotti per la salute: infiorescenze, olio ed estratti. Vediamo le differenze, a cosa servono, come possono essere assunti e diamo delle indicazioni di massima sulle varie posologie.

Ci vediamo in diretta martedì 9 novembre alle ore 18,30 con il dr Domenico Battaglia.

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Infiorescenze oli ed estratti: posologia ed indicazioni

In questa puntata abbiamo voluto fornire informazioni e indicazioni generali sull’utilizzo di quei prodotti a base di “cannabis legale”, che oggi troviamo in commercio e possiamo acquistare senza ricetta medica. Oli, infiorescenze, cristalli… Chi si avvicina per la prima volta a questa meravigliosa pianta, potrebbe avere delle difficoltà nello scegliere la formulazione più adatta alle sue esigenze.

Insieme al dott. Domenico Battaglia, specializzato in Urologia ed esperto in terapie a base di cannabinoidi, abbiamo cercato di fare chiarezza sulle caratteristiche e sulle modalità d’impiego dei prodotti a base di CBD che troviamo oggi in vendita al dettaglio.

Cannabis legale e cannabis terapeutica: in cosa si differenziano?

La cannabis legale ha una percentuale di THC inferiore alle 0,6% e può essere venduta senza la presentazione di una ricetta medica. La cannabis terapeutica contiene invece una percentuale di THC maggiore dello 0,6%. Le infiorescenze di cannabis terapeutica possono essere reperite solo in farmacia (presentando una ricetta medica), dove sono poi lavorate dal farmacista per la produzione dei farmaci a base di cannabinoidi.

Per quanto riguarda la provenienza delle infiorescenze, sia legali sia terapeutiche, alcune provengono dall’Italia, altre dall’Olanda e dal Canada. Tra le varie tipologie di piante di canapa c’è la canapa sativa, le cui varietà si distinguono in base alla quantità di CBD e THC in esse contenute.

  • Bedrocan, è l’infiorescenza più conosciuta, ha un contenuto di TCH > del 22% e il suo contenuto di CBD è minore dell’1%.
  • Pedanios Aurora, è un’infiorescenza di provenienza canadese, con una percentuale di THC che varia dal 18 al 26%. Di questa tipologia di cannabis esistono però anche infiorescenze con livelli più equilibrati di CBD e THC e altre che hanno un livello più basso di THC e alto di CBD.
  • Bediol: il livello di THC è del 7%, quello di CBD del 9%, c’è equilibrio tra il livello di THC e il livello di CBD.

Infiorescenze, cristalli, oli: come consumare i prodotti a base di cannabinoidi?

Esistono diversi modi per integrare i fitocannabinoidi e aiutare il nostro sistema endocannabinoide a recuperare l’equilibrio. La canapa sta cercando di riaffermarsi come pianta terapeutica ma per contribuire a questo cambio di mentalità è necessario creare consapevolezza anche sulle corrette modalità di assunzioni della cannabis.

Molti pensano che fumare le infiorescenze sia un modo adatto per fruire delle virtù terapeutiche dei cannabinoidi. In realtà non è così, perché come abbiamo già avuto modo di approfondire nei precedenti incontri con il dott. Battaglia, la sigaretta oltre a produrre metaboliti oncogenici ha una temperatura così elevata che deteriora buona parte dei principi attivi del fitocomplesso, c’è un grande spreco dell’infiorescenza. Ecco invece quali sono le modalità migliori per l’integrazione dei cannabinoidi.

Vaporizzazione

A differenza di quanto accade nella sigaretta, nel vaporizzatore la pianta non è sottoposta a combustione ma a una situazione di umidità, dove i principi attivi vengono rilasciati in modo graduale e quasi totale. Se si fuma un’infiorescenza, si assorbe circa il 20% dei principi attivi mentre attraverso il vaporizzatore se ne assorbe il 90%: la differenza è enorme!

Come funziona il vaporizzatore? Il vaporizzatore è uno strumento che può raggiungere diverse temperature, digitalmente controllabili. Si consiglia di partire dalla temperatura più bassa, di 160° centigradi e man mano aumentare fino ad assumere tutti i cannabinoidi presenti nell’infiorescenza. Modificando la temperatura, si vanno ad assorbire fitocomplessi diversi e la temperatura massima per la vaporizzazione è di 210°. Quella fatta attraverso il vaporizzatore è quindi un’assunzione modulata e corretta dei cannabinoidi.

Inoltre il vaporizzatore ci permette di avere nel nostro corpo un picco di sostanze in tempi molto rapidi. Per questo è consigliato assumere i cannabinoidi in questo modo quando ci troviamo a dover fronteggiare delle problematiche in acuto (come un dolore improvviso) e c’è la necessita che il prodotto entri subito nel circolo ematico e venga metabolizzato rapidamente.

Esistono vaporizzatori di diverse fasce di prezzo, che vanno dai circa 30 euro fino ai 600 per i modelli più tecnologici. Ovviamente non è necessario acquistare il più costoso ma essendo un investimento per la nostra salute, è importante non scegliere affidandoci soltanto al criterio del miglior prezzo. Noi consigliamo di puntare su un prodotto realizzato con materiali di qualità: ci sono degli ottimi vaporizzatori portatili di fascia media che sono comunque presidi medici. Inoltre è fondamentale controllare che lo strumento abbia la possibilità di variare la temperatura.

Per utilizzare il vaporizzatore, si parte dalla temperatura più bassa e quando si vede che tutti i principi attivi sono stati estratti e non arriva più nulla la si alza, aumentando di 5/10 gradi per volta. Così facendo è possibile sfruttare in modo completo l’infiorescenza.

Oltre alle infiorescenze, nel vaporizzatore possono essere usati anche i cristalli di CBD, un conglomerato di principio attivo già lavorato.

Assunzione per via orale

I prodotti a base di cannabinoidi possono essere utilizzati per la preparazione di tisane e alimenti. Per quanto riguarda le tisane, sarebbe opportuno utilizzare un grasso come il latte intero per lasciare in infusione le infiorescenze, perché i principi attivi della cannabis sono liposolubili, cioè si sciolgono in un mezzo grasso.

È poi possibile preparare biscotti, torte e altri prodotti da forno a base di canapa, utilizzando il burro come elemento lipidico. Per preparare questo tipo di alimenti si possono utilizzare il crumble e il wax, due prodotti di estrazione del CBD e scioglierli insieme a un grasso. Per le quantità, andranno dosati in base alla ricetta utilizzata.

Assunzione per via sublinguale

Un altro modo molto efficace per assumere i cannabinoidi è attraverso un oleolita: i principi attivi sono disciolti in olio d’oliva o di cocco deodorato e possono essere assunti per via sublinguale. L’olio ci dà la possibilità di controllare precisamente il quantitativo di sostanza che si va a integrare e man mano è possibile stabilizzare il dosaggio a seconda degli effetti ottenuti, sempre confrontandoci con il medico prescrittore. È quindi un prodotto indicato per chi ha la necessità di assumere cannabinoidi in maniera modulata. L’olio ci consente di personalizzare la terapia sulla base delle esigenze del paziente e gli oli possono contenere solo CBD, CBD e THC in diverse percentuali o solo THC.

Cannabis legale: quando può esserci d’aiuto?

Abbiamo detto che i prodotti a base di cannabis legale hanno un contenuto di THC inferiore allo 0,6%. Possono anche essere affiancati a una terapia con farmaci allopatici, o sostituire su supervisione del medico curante, nel caso in cui questi ultimi, dopo anni di utilizzo, diano parecchi effetti collaterali al paziente. Integrare con cure a base di canapa può rivelarsi in molti casi una soluzione vincente.

La cannabis è una grande alleata per combattere:

  • dolore muscolo tensivo, perché il CBD è un miorilassante;
  • situazioni infiammatorie di organi, articolazioni o casi di cute infiammata;
  • insonnia, soprattutto assumendo prodotti in cui il CBD è associato a melatonina ad alta biodisponibilità.

Posologia: indicazioni generali

Parliamo ora di posologia: ci limiteremo a dare qualche indicazione di carattere generale e vi invitiamo a confrontarvi per ogni dubbio con il vostro medico.

Per l’olio, è consigliato incominciare sempre con poche gocce, dalle 3 alle 5, da assumere mattino e sera. In base ai risultati raggiunti, è possibile poi aumentare man mano la posologia attendendo sempre un minimo di 7/10 giorni tra un cambio e l’altro.

Per i cristalli, anche qui bisogna partire con calma: 2-3 granuli mattino e sera, per poi andare ad aumentare.

Ricordiamo inoltre che per il CBD non è stato riscontrato un livello di tossicità, mentre quello del THC è difficilissimo da raggiungere, perché si tratta di dosi enormi da assumere in un periodo di tempo limitato. I prodotti a base di canapa possono essere quindi assunti in totale sicurezza.

Se sei interessato a provare prodotti a base di cannabis legale, visita il nostro shop. Se invece vorresti incominciare una terapia farmacologica a base di cannabis terapeutica, contatta il dott. Domenico Battaglia.

I prodotti a base di canapa

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