Canapa in cucina: i benefici del cannabidiolo negli alimenti

Un aspetto molto interessante della riscoperta della pianta della cannabis sativa è il suo utilizzo in cucina. La disinformazione creata ad hoc a partire dagli anni ’30 del Novecento ha portato un alone di pregiudizio intorno alla pianta della canapa e a tutti i suoi derivati. Oggi per fortuna la ricerca scientifica sta mettendo in evidenza, con i risultati positivi delle continue ricerche, l’apporto benefico per la nostra salute del cannabidiolo.

Ma la canapa non è soltanto una piana fitoterapica, ma anche un utilissimo superfood ricco di preziosi nutrienti. Per questo motivo, l’utilizzo della canapa in cucina è una realtà sempre più diffusa.

La canapa alimentare si presente sotto forma di semi, farina e olio: ingredienti base con cui è poi possibile realizzare moltissimi preparati come dolci, prodotti da forno, tofu e burger vegani.

Proprietà benefiche

I piatti a base di canapa sono validi alleati naturali per il nostro organismo. I suoi semi hanno il 24% di proteine e  tutti gli 8 amminoacidi essenziali, sono ricchi di fibre, contengono acidi grassi omega 6 e omega 3 in un rapporto ottimale di 3:1, contengono minerali come potassio, calcio, fosforo, magnesio, ferro e presentano un’elevata percentuale di vitamina E, valido antiossidante.

Spremendo i semi a freddo si ricava un olio ideale come condimento ricco di grassi polinsaturi.

Dalla lavorazione si ottiene anche la farina che può essere utilizzata per preparare pasta, pane e dolci. Dai semi di canapa è anche possibile ricavare un latte e, quindi, formaggio.

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